Antalya, Turkey
Viaggio sempre più di rado,
ma quando ho la possibilità
riesco ancora a perdermi.
Mi sono ancora perso nei pensieri,
nei profumi forti dei passanti,
nei sapori della cucina,
negli occhi della gente,
nella luce calda del tramonto,
e la luce calda del giorno.
Nelle tette di quella mora che ricordo ancora,
negli viso sporco di del bambino a testa in giù nel cassone della spazzatura mentre cercava la felicità.
Mi sono perso e non potevo chiedere di meglio.
Mi son svegliato all'alba,
per vederti svegliare cara Antalya,
sei così bella anche struccata la mattina,
quando ti stropicci gli occhi e inizi a brulicare,
quando la moschea intona la prima preghiera e tutti sanno che sarà un'altra dura giornata, ma mai di merda.
Ci sarà da spaccarsi le ossa, da soffrire, da sudare per poter regalare un palloncino ai vostri figli la domenica.
Ti ho visto addormentare la sera,
spegnerti dolcemente fra le urla dei bambini dai balconi.
Cari Turchi siete belli nei modi, gentili con i prossimi.
Siete pieni di niente
ma è proprio vero che il niente è tutto.
A presto Turchia.